UN ANNO SOTTO LO SGUARDO DI GESÙ
Da pochi giorni, carissimi, ha avuto inizio un nuovo anno civile. Anche questo tempo, insieme col ciclo liturgico, ritma e accompagna il nostro lavoro. Impegniamoci, allora, ad arricchirlo con opere «sostanziose» (ut substantiis abundemus, recita una preghiera del Messale) e a non disperderlo, invece, con scelte superficiali, ossia vuote anche se apparenti. Impegniamoci a riempire le pagine ancora bianche delle nostre agende, scrivendovi sopra la carità e la misericordia.
Ho cercato nella liturgia della prima settimana del tempo ordinario alcuni spunti in grado di aiutarci a percorrere santamente tutti i giorni dellanno appena iniziato. Nei testi del lunedì della prima settimana ne ho rintracciati due, che reputo spiritualmente efficaci. Entrambi hanno a che fare col verbo vedere. Il primo è nel testo evangelico di Mc 1, 16.19: Gesù, passando «vide» Simone e Andrea; andando, poi, un poco più oltre «vide» altri due fratelli, Giacomo e Giovanni. Il secondo spunto è nella preghiera colletta, dove si domanda al Signore di poter «vedere» ciò che bisogna fare e di compiere ciò che si è «veduto». Due sguardi, dunque: anzitutto quello di Gesù su di noi e poi il nostro sguardo sulla volontà di Dio. Lo sguardo di Gesù su di me; la volontà di Dio per me! Ecco i due temi.
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